venerdì 30 settembre 2011

Hastavanna in radio - 29 Settembre 2011


Un ringraziamento a Salvatore Stano e a RadioPuglia.

venerdì 23 settembre 2011

"La Bellezza salverà il mondo" - Distribuiamo poesia!

«Se poesia vuol dire capacità di portare tenerezza, pietà, cattiveria a momenti di estrema trasparenza, come se vi passasse attraverso una luce e non si sapesse più di che pasta sian fatte le cose, allora Schulz è un poeta». (Umberto Eco, introduzione alla prima raccolta in italiano dei Peanuts)

Carissime e carissimi,
ricordate quando Charlie Brown diceva di soffrire di claustrofobia dal mondo? Succede, ultimamente, che ogni volta che stiamo per leggere un giornale o ascoltare le notizie alla radio, siamo consapevoli già di quello che ci verrà detto.
La politica sembra indossare sempre gli stessi vestiti e la vita quotidiana è come un treno che cammina sui binari: corre intorno a migliaia di paesaggi differenti nello spazio di poche ore e non fa mai in tempo a coglierne i particolari. Abbiamo dimenticato quanto può essere bello scegliere un posto, sedersi, aprire un libro ed iniziare a leggerlo? O forse non abbiamo mai pensato che, in un momento in cui il tempo attuale è travolto da cattiveria, abuso e vergogna, in cui regna la volgarità nelle stanze del potere e la televisione è madrina di “battesimo delle viltà” per milioni di menti, esiste ancora qualcosa dinanzi a cui inebriarsi: l’arte.
Quasi tutti, da piccoli, eravamo estasiati dalle avventure di Charlie Brown e dei suoi amici. Probabilmente per molti i Peanuts sono stati “la prima volta” in cui le nostre ingenuità si sono posate sulla carta e hanno incontrato lo specchio maturo dei bambini di carta di Schultz.
Proprio in occasione del compleanno di Charlie Brown e di Linus (2 ottobre 1950), vi invitiamo a condividere un momento di esaltazione della bellezza, provando a fare un atto “rivoluzionario”: distribuire poesia. Vi chiediamo di incontrarvi per leggere e scegliere una poesia che, domenica 2 e lunedì 3 ottobre, contemporaneamente ciascuno di noi diffonderà e distribuirà nelle piazze delle nostre città. Così, prendendo in prestito un’idea dal nostro Tom Benetollo, ogni circolo racconterà la sua idea di bellezza attraverso una poesia. Chi invece lavora, potrebbe portare copie della poesia con sé e lasciarle a scuola, in ufficio, sulla scrivania dei colleghi o anche attaccarla negli ascensori per rendere “estetico” un viaggio da un piano all’altro.

mercoledì 7 settembre 2011

Rai censura ancora.


Ennesimo "censurone" da parte della Rai, che stavolta decide bene di non trasmettere una puntata della serie "Un ciclone in convento". La soap, che tratta delle avventure di una suora in un paesino della Germania, ha visto censurata la puntata in cui due uomini si sposano con rito civile nel convento della stessa, con tanto di lancio di riso finale.

Le giustificazioni da parte della Rai sono e restano confuse(--> qui una carrellata ), ma ricordiamoci che l'Azienda non è nuova a questo genere d'azioni: la censura colpì anche uno dei più bei film degli ultimi anni, "I segreti di Brokeback Montain", la storia di due cowboy che scoprono d'amarsi durante una specie di Transumanza fra le montagne americane(ne consiglio vivamente la visione!!!). Le forbici intervenirono tagliuzzando qua e là scene ritenute(da chi?!)  non idenee alla visione degli spettatori della seconda serata.
In quell'occasione, era il 2008, si alzarono forti polemiche ed il film venne finalmente trasmesso integralmente qualche settimana dopo, ma sempre in seconda serata.

Sarebbe troppo facile polemizzare su quali contenuti vengono ritenuti "scabrosi" per la povera e pia vista degli stessi Italiani cresciuti a Pane e Bagaglino. La mia riflessione è invece incentrata su quel CHI di qualche riga fa: chi è la coscienzona nazionale che sentenzia su ciò che va bene e ciò che invece no, su ciò che si può vedere, leggere, sentire e quello che invece è bene far passare sotto gamba o peggio ancora cancellare dalla memoria?


"..così preziosa come il vino così gratis come la tristezza .."
Evviva la Libertà!

martedì 6 settembre 2011

La manovra Tagghia-tagghia e lo sciopero.


Anche l'Arci, oggi, scende in piazza accanto la Cgil, contro la manovra finanziaria.

"Questa manovra, frutto di improvvisazione e ancor meno credibile nelle cifre della sua ultima versione, non risolve in maniera strutturale il problema del debito ma si limita semplicemente a far cassa tagliando la spesa pubblica e particolarmente quella sociale, si accanisce con una vera e propria operazione di macelleria sociale sui lavoratori dipendenti, i pensionati, le famiglie. Pur con il modesto ridimensionamento dell’ultima ora, il taglio dei trasferimenti a Regioni ed Enti Locali produrrà inoltre conseguenze pesanti in termini di riduzione dei servizi e maggiori tributi a carico dei cittadini. Una manovra socialmente insostenibile e destinata ad avere conseguenze recessive, perché comprime i consumi e non libera risorse per gli investimenti, l’occupazione, il rilancio dell’economia.

E’ grave che si sia scelto di non toccare gli interessi della parte più forte del paese, che nel provvedimento non ci sia niente delle auspicate misure di contrasto all’evasione fiscale, che non si preveda nessun onere a carico della grandi ricchezze e dei grandi patrimoni. Anche i tanto sbandierati tagli ai costi della politica sono insufficienti, non vanno a incidere sulle questioni principali come la riforma del sistema parlamentare, non intaccano le zone grigie dove si annidano la corruzione e la commistione fra affari e pubblica amministrazione. In compenso si tenta di ripristinare per decreto l’obbligo di privatizzare i servizi pubblici locali, in spregio della volontà popolare chiaramente espressa col referendum di giugno.

Ma nel provvedimento del governo non c’è solo improvvisazione e assenza di misure strutturali per la ripresa. C’è anche una chiara impronta classista, con provvedimenti che tradiscono la volontà di usare la crisi per un regolamento di conti contro le rappresentanze sociali e sindacali, come risulta evidente dall’inserimento di un articolo che cancella di fatto i contratti nazionali di lavoro e l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. C’è alla base della manovra l’impronta antidemocratica di un governo che nega il principio costituzionale della dialettica fra le diverse componenti sociali del paese."